Romanzo e spionaggio. Un connubio nato nel secolo scorso capace, nel tempo, di appassionare un vasto pubblico. A questo genere letterario s’è ispirato Alessandro Nardone per la stesura della sua terza fatica. “Il predestinato” (Edizioni Youcanprint, € 16 in tutte le librerie scaricabile anche online, pagg. 330) è una spy story appassionante capace di alternare, senza soluzione di continuità, colpi di scena tra romanticismo e odio, tradimento e amicizia, ricordi giovanili e nuovi (insospettabili) amori in un vortice di emozioni teso a destabilizzare il lettore.
I libri, si sa, sono l’opposto della politica: opere di finzione capaci di raccontare la verità. Nardone elabora, partendo da questo principio, una trama decisamente articolata (di cui, per ovvie ragioni, poco voglio anticipare) con traiettorie stilistiche concepite sulla base di analessi spiazzanti. Sullo sfondo, tratteggiata con padronanza, si staglia la figura del protagonista, Alex Anderson, membro del Congresso di area repubblicana, con tanto di prestigiosa laurea conseguita a Yale. Il giovane (predestinato) rampollo diventa, suo malgrado, obiettivo di un ex agente Cia famoso per aver reso pubblici documenti riservati di interesse nazionale. Fra loro si snodano, nell’ombra, sia la figura misteriosa di Maggie Jones l’amica d’infanzia mai dimenticata sia la società paramassonica “Skull and Bones (teschio e ossa) di cui Alex è membro (nella realtà ne fanno parte sia John Kerry sia l’ex presidente degli Stati Uniti, George W. Bush). Se gli attentati dell’11 settembre 2001 rappresentano la genesi del libro i casi “Datagate” e “Wekileaks”, rielaborati e rivisitati dall’autore, ne incarnano l’anima. Fino al colpo di scena finale.
Nel volume di Nardone, dunque, sono miscelati con capacità gli ingredienti classici di una spy story: suspense, avventura, mistero, amore e passaggi della storia recente. Non manca nemmeno la musica.
Sono numerose, infatti, le citazioni musicali che sostengono il romanzo: si inizia con “Bitch” di Meredith Brooks e si chiude con “When love comes to town” di U2 & BB King. Nel mezzo Dire Straits, Faith no more, 2 Pac e AcDc.
Un consiglio: provate a scorrere le pagine del libro lasciandovi rapire, in sottofondo, dalla “colonna sonora” presente nel testo. Vi troverete alla fine del romanzo trasportati, come d’incanto, in una sorta di viaggio immaginario, tra il New Heaven, Washington Dc, New York, Los Angeles e le splendide spiagge dell’isola di Aruba.
Eppure, la fantasia lascerà presto spazio ai diversi interrogativi posti dal romanzo perché il confine tra “giusto” e “sbagliato”, quando è in gioco la sicurezza di ognuno, è davvero molto labile.
Carlo Cattaneo per Huffington Post
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